Descrizione
L'odierno edificio, dedicato a S. Pietro apostolo, fu eretto tra il 1796 e il 1825.
Precedenti chiese hanno lasciato tracce nelle fondazioni che gli scavi di fine ‘900 hanno assegnato al 10°-11° secolo con successive ristrutturazioni e ingrandimenti a inizio del ‘600.
A cominciare dal 1796 si procedette alla costruzione dell’odierna chiesa, ampliata e ruotata di 90° rispetto alla precedente, su disegni di Giacomo Cruto, capomastro biellese trasferitosi a lavorare in valle di Susa.
Dopo varie vicissitudini e sospensione dei lavori nel periodo napoleonico, la ricostruzione ripartì culminando nella consacrazione avvenuta il 29 giugno 1825 per opera del vescovo di Susa Mons. Francesco Vincenzo Lombardi.
Seguirono negli anni successivi il completamento del campanile, la dotazione degli arredi interni alla chiesa e la formazione dell’antistante piazzale.
La decorazione dell’edificio, con la contestuale realizzazione delle statue di S. Pietro e S. Paolo sulla facciata, fu realizzata a fine ‘800 e poi nuovamente ripristinata a fine’900.
L’altar maggiore, sormontato dalla pala acquistata a Milano nel 1732 rappresentante la vergine col Bambino e con i santi Pietro, Rocco e Sebastiano, venne realizzato nella sua forma attuale nel 1887 dallo scultore Albino Gussoni di Torino, mentre i seggi del coro retrostante, costruiti a metà del ‘700, giunsero dal monastero delle Clarisse di Pinerolo nel 1817.
Nella sacrestia merita un particolare cenno un grande dipinto un tempo custodito nella cappella di Basinatto, borgata di Chiusa, raffigurante la Vergine con Bambino e sei diversi santi, quadro attribuibile alla scuola di
Domenico Piola, pittore genovese del ‘600. Sulla parete di fronte compare invece il quadro dipinto nel 1832 da Carlo Cantore di Chiusa, raffigurante la Vergine del Rosario con S. Domenico e S. Antonio abate, e collocato sull’altare della Madonna fino al 1929, quando fu sostituito dall’attuale dipinto del pittore Luigi Guglielmino.
Sopra l’ingresso della chiesa fa bella mostra la decoratissima cassa dell’organo, acquistato a metà ‘800 dalla cattedrale di Pinerolo, che riporta tuttora le preziose sculture realizzate nel 1767 da Giuseppe Antonio Riva di Torino, scultore e intagliatore della corte sabauda.
Pregevoli anche la custodia della Madonna del Rosario, risalente al 1855, opera del minusiere Battista Cinato di Novaretto, il medesimo che costruì in quegli anni le sedi del presbiterio e il grandioso armadio-mensa della sacrestia.
L’altare laterale destro, dedicato al Sacro Cuore, è sormontato dalla tela dipinta nel 1847 dal pittore
locale Carlo Cantore, raffigurante l’Immacolata con S. Giuseppe e S. Ignazio di Loyola.
I quadri della Via Crucis e quelli degli Apostoli sono opera del “pittore regio” Stefano Chiantore, mentre Luigi Morgari dipinse a fine ‘800 la volta della chiesa con “L’adorazione del SS.” sopra l’altare e la “Gloria di S. Pietro” nella navata centrale, oltre al “Sacro Cuore” raffigurato sulla facciata esterna.
Diverse statue lignee arricchiscono l’interno del tempio: quella della Madonna del Rosario del 1835, della Vergine Addolorata del 1850, di S. Pietro del 1902 e dell’Arcangelo Michele del 1952.
Nella navata laterale sinistra si vede la custodia del Battistero, realizzato nel 1839 da Gioanni Chiavarina di Almese, il medesimo che costruì nel 1833 il banco del Comune, ora presente nella navata laterale destra, e, in collaborazione con Battista Cinato di Novaretto, la bussola che sostiene l’orchestra.
Il grandioso portone di ingresso della chiesa fu realizzato invece nel 1822 dai f.lli Costa e da Bertinetti Vittorio di Avigliana.
Il pulpito e il sottostante confessionale, costruiti nel 1913, sono opera di Croce Michele e Alotto G.
Precedenti chiese hanno lasciato tracce nelle fondazioni che gli scavi di fine ‘900 hanno assegnato al 10°-11° secolo con successive ristrutturazioni e ingrandimenti a inizio del ‘600.
A cominciare dal 1796 si procedette alla costruzione dell’odierna chiesa, ampliata e ruotata di 90° rispetto alla precedente, su disegni di Giacomo Cruto, capomastro biellese trasferitosi a lavorare in valle di Susa.
Dopo varie vicissitudini e sospensione dei lavori nel periodo napoleonico, la ricostruzione ripartì culminando nella consacrazione avvenuta il 29 giugno 1825 per opera del vescovo di Susa Mons. Francesco Vincenzo Lombardi.
Seguirono negli anni successivi il completamento del campanile, la dotazione degli arredi interni alla chiesa e la formazione dell’antistante piazzale.
La decorazione dell’edificio, con la contestuale realizzazione delle statue di S. Pietro e S. Paolo sulla facciata, fu realizzata a fine ‘800 e poi nuovamente ripristinata a fine’900.
L’altar maggiore, sormontato dalla pala acquistata a Milano nel 1732 rappresentante la vergine col Bambino e con i santi Pietro, Rocco e Sebastiano, venne realizzato nella sua forma attuale nel 1887 dallo scultore Albino Gussoni di Torino, mentre i seggi del coro retrostante, costruiti a metà del ‘700, giunsero dal monastero delle Clarisse di Pinerolo nel 1817.
Nella sacrestia merita un particolare cenno un grande dipinto un tempo custodito nella cappella di Basinatto, borgata di Chiusa, raffigurante la Vergine con Bambino e sei diversi santi, quadro attribuibile alla scuola di
Domenico Piola, pittore genovese del ‘600. Sulla parete di fronte compare invece il quadro dipinto nel 1832 da Carlo Cantore di Chiusa, raffigurante la Vergine del Rosario con S. Domenico e S. Antonio abate, e collocato sull’altare della Madonna fino al 1929, quando fu sostituito dall’attuale dipinto del pittore Luigi Guglielmino.
Sopra l’ingresso della chiesa fa bella mostra la decoratissima cassa dell’organo, acquistato a metà ‘800 dalla cattedrale di Pinerolo, che riporta tuttora le preziose sculture realizzate nel 1767 da Giuseppe Antonio Riva di Torino, scultore e intagliatore della corte sabauda.
Pregevoli anche la custodia della Madonna del Rosario, risalente al 1855, opera del minusiere Battista Cinato di Novaretto, il medesimo che costruì in quegli anni le sedi del presbiterio e il grandioso armadio-mensa della sacrestia.
L’altare laterale destro, dedicato al Sacro Cuore, è sormontato dalla tela dipinta nel 1847 dal pittore
locale Carlo Cantore, raffigurante l’Immacolata con S. Giuseppe e S. Ignazio di Loyola.
I quadri della Via Crucis e quelli degli Apostoli sono opera del “pittore regio” Stefano Chiantore, mentre Luigi Morgari dipinse a fine ‘800 la volta della chiesa con “L’adorazione del SS.” sopra l’altare e la “Gloria di S. Pietro” nella navata centrale, oltre al “Sacro Cuore” raffigurato sulla facciata esterna.
Diverse statue lignee arricchiscono l’interno del tempio: quella della Madonna del Rosario del 1835, della Vergine Addolorata del 1850, di S. Pietro del 1902 e dell’Arcangelo Michele del 1952.
Nella navata laterale sinistra si vede la custodia del Battistero, realizzato nel 1839 da Gioanni Chiavarina di Almese, il medesimo che costruì nel 1833 il banco del Comune, ora presente nella navata laterale destra, e, in collaborazione con Battista Cinato di Novaretto, la bussola che sostiene l’orchestra.
Il grandioso portone di ingresso della chiesa fu realizzato invece nel 1822 dai f.lli Costa e da Bertinetti Vittorio di Avigliana.
Il pulpito e il sottostante confessionale, costruiti nel 1913, sono opera di Croce Michele e Alotto G.
Il campanile, alto 34 metri, sostiene tre campane: la maggiore di 679 kg, quella mediana di 400 e quella piccola di 130, intonate ripettivamente in FA, LA bemolle e MI bemolle.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via alla Sacra di San Michele 2 |
Telefono | 011-9643139 |
Apertura | Ufficio parrocchiale: Martedì dalle 10.00 alle 12.00 - Sabato dalle 11.00 alle 12.00 |
Mappa
Indirizzo: Via S. Michele Sagra, 2, 10050 Chiusa di San Michele TO, Italia
Coordinate: 45°6'4,5''N 7°19'42''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
La parrocchia è visitabile da chiunque lo desideri. Procedendo dal Paese arrivare fino al fondo di via General Cantore e voltare a sinistra in via Roma e proseguire fino alla piazza antistante la chiesa